seeyou2020

il Social Football Summit tornerà nel 2020

L’edizione di quest’anno del Social Football Summit è stata un successo che ha superato ogni tipo di aspettativa.

Ringraziamo tutti gli speaker, tutti i ragazzi e le ragazze del Team del #SFSRoma2019, lo staff che ci ha supportato e, ovviamente, tutti i più di 2500 partecipanti che il 20 e 21 novembre erano presenti allo Stadio Olimpico per il Social Football Summit.

See you in 2020!

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Social Football Night 2019: ecco i vincitori!

Alla Social Football Night i premi all’eccellenza del calcio italiano

Un’occasione per fare rete, perché l’innovazione è sinergia come sinergia è il gioco del calcio in cui a vincere grazie al talento dei singoli è comunque sempre una squadra. 

Questo e molto altro è stata la “Social Football Night” che si è svolta il 20 novembre scorso nella meravigliosa cornice del Chiostro del Bramante. Nata come evento di congiunzione e networking fra le due giornate del “Social Football Summit” la serata ha riunito alcuni dei protagonisti dell’evento dell’Olimpico in occasione della consegna dei “Social Football Night Awards 2019”, riconoscimenti rivolti alle campagne e ai protagonisti che nel corso dell’anno si sono distinti nell’uso dei social network e ai progetti più innovativi legati al mondo del calcio.

“Per noi di Go Project e Social Media Soccer è importante valorizzare i nuovi talenti. La nostra azienda ha un’età media bassa e crediamo nella ricerca nel valore della formazione continua come elemento distintivo, affinché i giovani possano esprimere il proprio talento. Go Project svolge quotidianamente attività di ricerca e sviluppo e Social Media Soccer ne è la dimostrazione in quanto è il frutto di un progetto di ricerca. – Andrea Basile Co Founder di Social Media Soccer Srl & Chief Technology Officer di Go Project Srl. – Esperienza come gli Awards durante la Social Football Night sono un momento per sottolineare quanto la conoscenza tecnica sia fondamentale in tutti i settori e quanto gli investimenti in questo tipo di istruzione possano fare da volano per una crescita dell’intero sistema paese”.

Sul palco della “Social Football Night”, in rappresentanza della Regione Lazio, l’Assessore allo Sviluppo Economico Paolo Orneli. “Il tema dell’Innovazione è centrale per l’economia del Lazio e questo evento interpreta molto bene lo spirito con cui la Regione sostiene e incentiva la nascita e lo sviluppo delle start up innovative nel proprio territorio – ha commentato Orneli – I premi che vengono consegnati stasera sono un complemento importante a questa due giorni di lavori perché sono la rappresentazione concreta di come il mondo dell’innovazione, i social network e l’industria calcio possono e devono lavorare insieme per creare sviluppo e quindi occupazione”.

Il premio nella categoria “Best Storytelling” è andato al Cagliari Calcio per il video annuncio dell’acquisto di Marko Rog rappresentato come uno dei protagonisti della Serie Tv di Netflix “La Casa de Papel”, rinominata per l’occasione “La Casa Casteddu”. “Uno storytelling creativo e coerente al territorio di appartenenza, alla squadra e a tutto quello che ha ruotato attorno al club negli ultimi mesi”, come spiegato nella motivazione.

Il riconoscimento “Campaign of the Year” è invece andato alla Federazione Italiana Giuoco Calcio e all’agenzia “Polk&Union” per la campagna #RagazzeMondiali che ha accompagnato le azzurre della Nazionale guidata da Milena Bertolini nell’avventura iridata e contribuito alla crescita di pubblico e interesse intorno al calcio femminile diventando punto di riferimento per migliaia di tifosi e, più in generale, per l’intero movimento.
Il lavoro di innovazione fatto con la app ufficiale è invece valso all’Inter il premio “Best Digital Solution”. In particolare al club nerazzurro è stato riconosciuto il che fatto che, per la prima volta in Italia, la realtà aumentata è stata integrata nella app ufficiale per migliorare l’esperienza dello stadio ai tifosi.

Alla As Roma, invece, è andato il premio ”Best Social Responsibility Campaign” per la scelta di utilizzare i video social di presentazione dei nuovi acquisti nel mercato estivo per rilanciare, in partnership con il “National Center for Missing and Exploited Children” degli Stati Uniti e con il “Telefono Azzurro” in Italia, le segnalazioni di minori scomparsi.

Il coordinatore delle aree tecniche del Bologna e del Montréal Impact Walter Sabatini e il difensore della Juventus e della Nazionale Giorgio Chiellini (collegato via Skype con il Chiostro del Bramante) hanno invece ricevuto i premi come “Executive Talents” e “Best Social Football Player”.

Nel corso della “Social Football Night” sono stati consegnati infine i premi della Regione Lazio “Innovazione” e “Digital” riservati alle start up. Il primo è andato a “Stargraph Srl”, un’azienda nata nel maggio 2017 che ha creato la prima piattaforma digitale di fan-engagement e mobile marketing che permette fra l’altro di ricevere sul proprio smartphone l’autografo digitale firmato dai propri idoli durante gli eventi. Nella categoria “Digital”, invece, il premio è stato assegnato ad “Ama Football Live” che consente ai giovani calciatori di autopromuovere il proprio talento attraverso una piattaforma di social video ranking, agevolando il loro inserimento al professionismo.

Social Football Summit 2019: l’attesa è finita, si parte!

Ci siamo, il countdown non è mai stato così vicino allo zero. 

Tutto quello che in questi giorni è stato veicolato in diverse forme e formati, dalle grafiche, ai video fino alle notizie sui vari media, da domani assumerà una forma diversa, sarà realtà.

Domani, 20 novembre, sarà la giornata di inizio del Social Football Summit 2019.

Perché organizziamo il Social Football Summit

La costruzione di un evento come questo impegno molti professionisti. 

L’idea di organizzare il summit invece parte da lontano, quando avevamo capito che in questo settore c’era un bisogno specifico: approfondire i temi dell’innovazione e della digital transformation. 

Per questo abbiamo pensato che il modo migliore potesse essere quello di fare network e coinvolgere tutti gli attori di questo settore: dalle squadre di calcio, agli startupper, alle aziende che investono a vario titolo nel calcio. Dopo la prima edizione abbiamo capito che la strada era quella giusta e abbiamo lavorato a una seconda edizione con più del doppio dei contenuti e delle attività della prima.

I numeri della passata stagione

L’anno scorso, il 22 novembre del 2018, alle 08:30 abbiamo aperto i cancelli di quella che era una scommessa, una visione innovativa: l’anno zero di un evento che ha saputo trasformare le ottime vibrazioni della prima edizione in promesse mantenuto dopo soli 12 mesi. La prima edizione conta 800 partecipanti totali, 40 speaker coinvolti in 9 panel tematici e 15 startup finaliste nella prima competition collaterale all’evento. Quest’anno abbiamo intensificato ritmo, lavoro e passione, per creare “quattro Social Football Summit in uno”: due giornate di evento, con panel in contemporanea in due differenti sale. Il Social Football Summit 2019 si divide quindi in 2 stage, uno interamente dedicato a social e digital marketing, e il secondo focalizzato sull’innovazione nel calcio. Quest’anno sono moltiplicati anche gli obiettivi del summit. Condividere l’importanza dei social media nel calcio e la loro declinazione per rafforzare il rapporto tifosi – squadre – player – sponsor. Promuovere l’innovazione come motore di sviluppo.

Grazie a tutti

Non vi nascondiamo che siamo tesi e forse un modo per esorcizzare la tensione è ringraziare tutti quelli che in un modo o nell’altro hanno reso possibile l’ottima riuscita del Social Football Summit. Ringraziare aiuta a ripensare a tutti gli step che sono stati decisivi nell’organizzazione, partendo dal primo giorno quando rendere realtà un evento del genere poteva sembrare un’enorme montagna da scalare. La montagna è stata scalata, grazie alla fiducia di tutti ovviamente. Dal pubblico davvero numeroso che ha deciso di partecipare, ai partner dell’evento, agli speaker che hanno accettato la sfida. Grazie a tutti, ci vediamo al #SFSRoma2019.

Verso il Social Football Summit: intervista a Andrea Bini – Operazione Nostalgia

Manca pochissimo alla seconda edizione del Social Football Summit che si terrà allo stadio Olimpico di Roma, il 20 e 21 novembre.

Come tappa di avvicinamento all’unico evento italiano che si focalizza sui temi del Digital Marketing e dell’Innovazione, abbiamo coinvolto gli speaker con delle interviste che anticipano i temi del SFS.

Abbiamo chiacchierato con Andrea Bini, fondatore di Operazione Nostalgia, impegnato nel panel “90 anni di storia”.

L’Intervista a Andrea Bini

Come si passa dall’ideare una pagina come “Operazione Nostalgia”, fino ad arrivare allo scorso evento del 6 Luglio?
Fin dalla creazione della pagina Facebook abbiamo pensato, o meglio sognato, di riuscire a trasferire l’engagement online in eventi reali. Tra di noi ci dicevamo: Quanto sarebbe bello riuscire a fare interagire dal vivo i nostri fan con i protagonisti dei nostri post, ovvero i giocatori?”. Ecco riuscire a fare un percorso che ci ha portato dai 500 di San Babila del 2015, saremmo arrivati ai 12.000 di Cesena del 6 Luglio, è andato oltre i nostri stessi sogni.

Dall’idea all’evento del 6 Luglio 2019, Andrea Bini, sintetizza così il progetto Operazione Nostalgia, una Community che continua a crescere:
A livello aggregato abbiamo superato quota 1,2 milione di audience online. Come tutti siamo attenti ai nuovi strumenti che i social di volta in volta fanno emergere ma per noi l’aspetto più importante rimane quello di mantenere la nostra identità

Una iniziativa che hanno fatto forza su due importanti collaborazioni: la partnership con l’Associazione Italiana Calciatori e quella con la Liga. Come sono nate queste due intese e su cosa avete lavorato in particolare?
Entrambe le collaborazioni si sono fondate sulla comunanza di visioni e valori: per noi e per loro il calcio ha il suo motore nella passione degli appassionati, ed inoltre gli ex giocatori rappresentano un bagaglio incredibile di esperienze e valori da non dimenticare anzi da utilizzare come veicolo positivo per le nuove generazioni.

Oggi come definiresti il progetto Operazione Nostalgia?  
Questa è senza dubbio una bella domanda: spaziando dal digital all’offline, da novembre saremo anche in edicola con il nostro magazine, è difficile riuscire ad incasellare Operazione Nostalgia in una categoria o definizione. A me piace pensarci come un incubatore di valori positivi e di emozioni per gli appassionati calcio, dai fan ai giocatori. dai media alle istituzioni.

Una curiosità da nostalgici ce la devi togliere: vogliamo sapere qualche aneddoto particolare che magari ti ha colpito rispetto ad alcuni giocatori che avete coinvolto. 
Ti racconto un episodio vissuto in prima persona. Eravamo alla vigilia del nostro raduno di Nardò e anche un campione del mondo come Aldair ci aveva confermato la sua presenza. Il giorno prima dell’evento uno sciopero aereo impedisce la partenza dei giocatori provenienti da Roma. Aldair, la mattina stessa dell’evento, visto che ci aveva dato la sua parola, prese la macchina partendo da Roma e arrivò direttamente a Nardò appena prima dell’inizio della partita. Ecco questo è l’esempio perfetto per spiegare come vediamo noi il calcio: passione, lealtà ed aggregazione.

Concludiamo, con il Social Football Summit. Ormai sai a pochissimi giorni, cosa significa per voi partecipare a questo evento? 
Intanto grazie per l’invito e complimenti per l’idea: il mondo del calcio e del digital aveva bisogno di un evento di questo tipo. Per noi è una doppia soddisfazione essere tra i protagonisti di questa edizione: da una parte è sempre un piacere raccontare la nostra storia, dall’altra è importante confrontarsi con i vari player del mercato.

Grazie Andrea, ci vediamo al #SFSRoma2019

Annunciamo i finalisti dell’Innovation Needs Lega Serie A

Annunciamo i finalisti della due Call dell’Innovation Needs Lega Serie A.

La Call è stata rivolta Startup, Microimprese Innovative, Spin off Universitari, neolaureati e studenti universitari che vogliono confrontarsi sui temi dell’innovazione applicati alla Football Industry.

CALL FOR GROWTH​

  • Golee

  • Djungle

  • AR Studio

CALL FOR talents

    • Smart Assist

    • Athlete Manager

    • Impatto economico di un calciatore sul bilancio tramite l’analisi dei social

Ricordiamo che entrambe le Call sono state organizzate da:

Grazie a Tutti Social Football Summit 2018

Social Football Summit: la costruzione di un evento

“La cooperazione si basa sulla profonda convinzione che nessuno riesca ad arrivare alla meta se non ci arrivano tutti”.

Questa massima di Virginia Burden ha fatto scattare in redazione la voglia di parlare, oltre che degli speaker che animeranno il Social Football Summit, anche delle professionalità che muovono i fili di un evento con i loro talenti e competenze.

In questo momento ci sono più di venti persone che parlano contemporaneamente, grafiche da definire, Facebook requirements da rispettare, contenuti da caricare, transfer da definire e altre n declinazioni della lista “da fare” che compone i passi dell’organizzazione di evento.

Abbiamo quindi iniziato ad inspirare ed espirare profondamente e abbiamo deciso di prenderci un attimo per presentarvi chi siamo.
Per rimanere in tema Social Football Summit, siamo una squadra. Ognuno ha il suo ruolo, anche se non mancano fantasisti e portieri esuberanti che segnano oltre il 90°.

Questo ambizioso progetto nasce dalla verve creativa di Gianfilippo Valentini, esperto di marketing territoriale con la passione per il calcio che ha fondato Go Project srl 16 anni fa. L’incontro e la collaborazione con il guru dell’IT Andrea Basile ha fatto nascere la piattaforma di aggregazione dati Social Media Soccer.

L’ingresso in azienda di Massimo Tucci, organizzatore di eventi old school (con una very young mind) ha portato all’idea di un evento per far confrontare professionisti del digital sui temi legati all’innovazione e al calcio. È nata così la prima edizione del Social Football Summit, che ha richiamato l’attenzione di molti professionisti del digital e appassionati, coordinati in loco dalla nostra collaboratrice, l’event planner Erinda Gorenca.

Prima di incontrarsi al Summit, molte mani si affaccendano per scolpire il viso di quella che sarà la presentazione dell’evento al pubblico. Alessandro delli Carri ha curato la veste grafica e immagine coordinata dei materiali, con l’immancabile supporto e dell’Head of Design Francesco D’Andrea e Chiara Passerotti, che con le sue animazioni e grafiche sfida ogni giorno le dure leggi della percentuale di testo delle sponsorizzate di Facebook. A supporto del team, la new entry Elisa Padroni.

Il lavoro di produzione e promozione dei contenuti è appannaggio del reparto comunicazione: il reparto che, per intenderci, fa ancora fatica a spiegare alla propria nonna cosa faccia esattamente per pagarsi casa.

Sotto la supervisione di Luca Pelini si muove un nutrito gruppo di competenze che lavora per far conoscere e raccontare il Summit.
Se ultimamente avete visitato il sito web del Social Football Summit e adesso non fate altro che vedere pubblicità dell’evento, la colpa è di Chiara Afeltra, che si occupa delle strategie di promozione dell’evento; il sito e il piano editoriale sono stati pazientemente popolati da Margherita Romaniello, Social Media Manager con molti talenti. La costruzione del sito web è anche opera di Alessio Canichella, cintura nera di caricamento contenuti e vera e propria miniera di citazioni e curiosità. Luca Santachiara del reparto IT si è occupato della migrazione delle piattaforme ed ha assicurato il corretto funzionamento delle newsletter che vi sono arrivate.  Il popolamento del blog si deve al responsabile editoriale di Social Media Soccer, Luigi Di Maso. Infine, Damiano Cori si è occupato della parte di Business Development dell’evento.

Il 20 e 21 novembre le sale dell’Olimpico accoglieranno professionisti ed esperti di innovazione e digital, che saliranno sul palco per condividere le loro conoscenze e i loro stimoli. Prima di questo, però, ci tenevamo a mettere sul palco un team che lavora a questo progetto con impegno 365 giorni l’anno.

Venite a conoscerci e a scoprire cosa vuol dire parlare di innovazione nella football industry al Social Football Summit.

Verso il Social Football Summit: intervista a Massimo Caputi

Manca pochissimo alla seconda edizione del Social Football Summit che si terrà allo stadio Olimpico di Roma, il 20 e 21 novembre.

Come tappa di avvicinamento all’unico evento italiano che si focalizza sui temi del Digital Marketing e dell’Innovazione, abbiamo coinvolto gli speaker con delle interviste che anticipano i temi del SFS.

Abbiamo chiacchierato con Massimo Caputi, responsabile redazione sportiva Il Messaggero, impegnato nel panel “Il grande romanzo del calcio”.

L’Intervista a Massimo Caputi

Il nome Massimo Caputi è evocativo per molte generazioni, per alcune vuol dire anche Fifa, il videogioco che oggi vuol dire E sport. Sei il testimone di un cambiamento rivoluzionario sempre con una costante, il calcio. Qual è la tua visione della moderna industria del calcio?
Sono cambiate tante cose, con mutamenti radicali per tutti i soggetti coinvolti (giocatori, club, media, giornalisti, tifosi), primo fra tutti il passaggio dall’analogico al digitale. Il calcio è un industria in continua evoluzione tecnica, tattica, commerciale, organizzativa ed economica. Non tutti viaggiano alla stessa velocità, le differenze sono marcate soprattutto dalla forza economica dei club e dei vari paesi. In parte è sempre stato così, ora però le diversità sono più evidenti. Per come si sta muovendo, il rischio è di avere un’élite sempre più ricca e distante da tutto il resto.

Secondo te l’industria che ruota attorno al mondo esport è un limite per la passione del calcio da stadio o un modo interessante per intercettare le nuove generazioni?
Non credo affatto sia un limite, può certamente intercettare nuove generazioni a patto che il calcio giocato sappia coinvolgerle in modo attraente in linea con il loro modo di essere e di pensare.

Hai lanciato da tempo l’operazione Cronista Digitale. Cosa diresti ai giornalisti che vedono la trasformazione digitale della professione come una minaccia? 
Credo che per i giornalisti sia impossibile ignorare il digitale. La professione è profondamente mutata: adeguarsi è un dovere, oltre che una necessità.

Dacci i tuoi 3 motivi per partecipare al #SFSRoma2019. 

Comprensione, aggiornamento e confronto.

Grazie Massimo, ci vediamo al #SFSRoma2019

Verso il Social Football Summit: intervista a Lorenzo Libutti

Manca pochissimo alla seconda edizione del Social Football Summit che si terrà allo stadio Olimpico di Roma, il 20 e 21 novembre.

Come tappa di avvicinamento all’unico evento italiano che si focalizza sui temi del Digital Marketing e dell’Innovazione, abbiamo coinvolto gli speaker con delle interviste che anticipano i temi del SFS.

Abbiamo chiacchierato con Lorenzo Libutti, Football Commercial Manager, impegnato nel panel “Football Players: commercial and community management and influencer marketing”.

 

L’Intervista a Lorenzo Libutti

Quali sono le qualità di calciatori e allenatori che facilitano il rapporto in un lavoro come il tuo?
Qualità umane. Non penso ci siano delle particolari qualità che aiutino a facilitare certe situazioni. Penso che bisogna vederli come persone prima e calciatori/allenatori dopo, questo è il “segreto”.
Ognuno è una persona diversa e bisogna capirla individualmente per riuscire a ottenere il massimo da loro. Ovviamente conoscere le loro lingue, il loro background e la loro cultura da un contributo importante per farti partire con il piede giusto.

Quali sono le difficoltà più frequenti quando organizzate un’attività di promozione con giocatori o ambassador? E quali sono i fattori esterni che possono provocare un danno alla reputazione del club?
Le difficoltà più frequenti arrivano sempre da fattori esterni a giocatore o ambassador. Una difficoltà può arrivare, ad esempio, dallo schedule di allenamento dell’allenatore, questo può essere imprevedibile e cambiare all’ultimo minuto. Ovviamente anche l’aspetto medico gioca un ruolo cruciale, quindi è fondamentale essere a stretto contatto non solo con il giocatore ma anche con il dipartimento medico. Ovviamente queste difficoltà non esistono con gli ambassador.

Inoltre, è importante far capire alle persone del settore marketing o di sponsorizzazione che ogni giocatore/ambassador è diverso dall’altro, quindi alcuni sono più adatti per determinate attività e altri per attività di altro tipo. È inoltre fondamentale rispettare sempre il limite di tempo prestabilito per mantenere la relazione con i giocatori nel miglior modo possibile.

Se si organizza bene e in modo approfondito tutti i dettagli prima delle attività, non ci sono fattori esterni che possano provocare danni alla reputazione del club.

Dacci i tuoi 3 motivi per partecipare al #SFSRoma2019. 

Oppurtinità di conoscere nuovi colleghi che fanno parte di questo mondo.

Imparare dalla loro esperienza.

Partecipare a un bellissimo evento, organizzato alla perfezione e che mi dà l’opportunità di visitare la città dove sono nato e ho trascorso 4 anni della mia vita.

Grazie Lorenzo, ci vediamo al #SFSRoma2019!

Verso il Social Football Summit: intervista a Giuliano Giorgetti

Manca pochissimo alla seconda edizione del Social Football Summit che si terrà allo stadio Olimpico di Roma, il 20 e 21 novembre.

Come tappa di avvicinamento all’unico evento italiano che si focalizza sui temi del Digital Marketing e dell’Innovazione, abbiamo coinvolto gli speaker con delle interviste che anticipano i temi del SFS.

Abbiamo chiacchierato con Giuliano Giorgetti, Senior Content e Digital strategy advisor Fifa, impegnato nel panel “Inside Fifa”.

L’Intervista a Giuliano Giorgetti

Sei uno dei primi testimoni creativi della media house nel calcio. Pensi che questo tipo di organizzazione sia la strada da percorrere per i club o ci sono altre possibilità per rendersi ugualmente competitivi?
Penso sia importante prendere coscienza di un momento di cambiamento nelle logiche di gestione di un Club. Inizialmente avevo immaginato la media house come un’area dedicata al cambiamento (poi identificato con la parola digital) all’interno dell’azienda che si occupasse di trasformazione in termini di contenuti, di tecnologia di modelli di business. Chi si occupa di questa materia deve avere una conoscenza su più argomenti da quelli più tecnici come il CRM o la produzione di contenuti, a quelli più strategici come il posizionamento del brand o la gestione dei media rights. Penso sia questa curiosità, questa attitudine che possa mantenere le aziende competitive. Diventa poi difficile riuscire a trovare modelli organizzativi che rendano efficiente questa “curiosità”.

Metabolizzata la fase di “industria di intrattenimento” per le grandi squadre di calcio, quale sarà il prossimo step della trasformazione?
Ho sentito parlare di industria di intrattenimento per la prima volta dal Sig. Galliani, durante la conferenza stampa di presentazione dell’accordo Warner Bros – Milan nel 2005. Penso che identificare il prossimo trend è sempre difficile, a mio parere in Italia non abbiamo ancora capito la potenzialità della gestione del dato. Il valore aggiunto dei brand passionali è nella capacità di creare community e tribù non solo a livello locale. Utilizzare tecniche di profilazione per riempire lo stadio è sicuramente importante ma i Club internazionali devono spingere questo concetto anche nei format di sponsorizzazione.

Cosa può voler dire costruire un’esperienza personalizzata per i fan, attraverso i canali digital, per un soggetto come la Fifa?
Questa domanda è molto complessa, FIFA non è un Club e non ha una frequenza di eventi settimanale ma ha diversi “prodotti/tornei” che per loro definizione attirano target differenti e diversi (a volte sovrapposti). Con una chiara content strategy e con una chiara presenza di Marca nel panorama social si possono sviluppare comunicazioni sempre più mirate a cluster dedicati.

Dacci i tuoi 3 motivi per partecipare al #SFSRoma2019. 

Tornare in Italia, a Roma in particolare, è sempre positivo.

È l’evento che si sta affermando nel panorama italiano come quello di riferimento per digital e trasformazione.

Rivedere tanti amici e mantenere le relazioni con il network.

Ottimo Giuliano, ci vediamo al #SFSRoma2019!

Verso il Social Football Summit: intervista a Paolo Cisaria

Manca pochissimo alla seconda edizione del Social Football Summit che si terrà allo stadio Olimpico di Roma, il 20 e 21 novembre.
Come tappa di avvicinamento all’unico evento italiano che si focalizza sui temi del Digital Marketing e dell’Innovazione, abbiamo coinvolto gli speaker con delle interviste che anticipano i temi del SFS.
Abbiamo chiacchierato con Paolo Cisaria, CEO di Mkers, impegnato nel panel “esports: nuove opportunità di business”.

L’Intervista a Paolo Cisaria

Nel 2017 nasce il team Mkers. Ci racconti com’è nata l’idea e perché avete deciso di puntare sul mercato esport?
L’idea è nata studiando alcuni trend dell’industria sportiva. In quel periodo ero un consulente esterno per la Lega B e mi stavo interessando molto allo Sport Digital Marketing ed a tutte le sue sfaccettature.
Indubbiamente una delle tendenze più interessanti di cui si iniziavano ad avere i primi dati di crescita a due cifre era proprio il segmento esport. L’ho proposto come opportunità a Daniele Ballini, uno dei miei soci che presto mi ha messo in contatto con gli altri due co-founder Thomas De Gasperi ed Amir Hajar i quali hanno apportato la parte di know-how legato al Gaming ed alle Community che ruotano attorno. Da questa strana fusione di esperienze in settori Digital e Gaming ma anche all’esperienza di Thomas nella creazione e gestione di un personaggio pubblico è nata Mkers.
La differenza l’ha fatta pochi mesi dopo la fiducia accordataci da Massimo Levantini, senza il quale a mio personale parere oggi non staremmo qui a parlare.

Quant’è importante in un team esport, oltre ad avere grandi players, curare l’aspetto di content curation e digital marketing?
È importante tanto quanto lo è per ogni Azienda che si occupa di Social Media content delivery o che comunque fa dei propri canali social il canale di contatto con la propria Fanbase/audience/clientela.
L’esperienza estera ci insegna come non si possa essere un grande team senza una adeguata divisione digital, preposta alla produzione e post-produzione e analisi dei contenuti pubblicati sulle diverse properties digitali.

I pro-players potranno vestire in futuro anche i panni degli influencer? O in un certo senso lo sono già?
Senza dubbio alcuni lo sono già, e le ricerche di mercato indicano che lo saranno sempre più. Non è facile trovare un pro-player che sia anche un buon comunicatore ma le cose stanno progressivamente migliorando. Sono certo che per il futuro molti creators convergeranno all’interno di un team, poiché a crescere sarà sempre più la lovemark verso il team stesso.

Dacci i tuoi 3 motivi per partecipare al #SFSRoma2019.
Innovazione. Ho assistito da spettatore lo scorso anno ed ho percepito da parte dell’organizzazione la voglia di proporre qualcosa di diverso.
Visibilità. Una grande opportunità per raccontare cosa sia Mkers e quanto stiamo facendo nel settore esport.
Networking. Una fonte inesauribile di contatti con cui creare nuove opportunità di collaborazione.

Ottimo Paolo, ci vediamo al #SFSRoma2019!