Max Sardella al Social Football Summit 2018

Verso il Social Football Summit: intervista a Max Sardella

Manca pochissimo alla seconda edizione del Social Football Summit che si terrà allo stadio Olimpico di Roma, il 20 e 21 novembre.

Come tappa di avvicinamento all’unico evento italiano che si focalizza sui temi del Digital Marketing e dell’Innovazione, abbiamo coinvolto gli speaker con delle interviste che anticipano i temi del SFS.

Abbiamo chiacchierato con Max Sardella, Influencer Sport Marketing Manager, impegnato nel panel Football Players: commercial and community management and influencer marketing.

L’Intervista a Max Sardella

Da calciatore social e calciatore che monetizza attraverso i suoi canali. Sapresti già dirci quale sarà il futuro della presenza digitale per atleti e allenatori?
Ne parlerò il 21, e introdurrò il tema: Calciatore Ricco vs Calciatore Povero. Il calciatore povero scambia il tuo tempo per denaro. Il calciatore ricco fa in modo che il denaro lavori per lui. La vera sfida è creare rendite automatiche e trasformare i tuoi follower in euro.

Secondo te i club che si arrogano totalmente la gestione dei diritti d’immagine dei giocatori, vanno incontro a vantaggi competitivi rispetto ad altre squadre o rischiano di incappare in problematiche calciatori, sponsor o altri soggetti?
Per me se un club mette dei soldi sul tavolo è una grande dimostrazione di rispetto per il calciatore. Dire: ti pago per il tuo valore oltre il campo, è qualcosa di straordinario. Il tema degli ostacoli è quando ci sono calciatori che valgono a livello di immagine più del club.

TikTok si appresta a diventare un social di riferimento non solo per target giovanissimi. Questo social ha formule di contenuto diverse dagli altri però, cosa consigli qui per diversificare?
Ho avuto il privilegio di essere stato il primo a sperimentare Tik Tok nel calcio con Florenzi. C’è ancora tanta strada da fare per diventare un riferimento: oggi nella testa dei calciatori esiste solo Instagram. Sperimentare e divertirsi è l’unico modo per conoscere un nuovo media.

Dacci i tuoi 3 motivi per partecipare al #SFSRoma2019
Il SFS è il momento migliore per incontrare nuovi professionisti. Aumentare il proprio network di conoscenza e di relazioni.

L’organizzazione del SFS è il segreto del suo successo: si respira un clima di vera eccellenza e di grande qualità.

Perché la formazione è uno dei pilastri di ogni professionista.

Ottimo Max, ci vediamo al #SFSRoma2019!

La partnership con SFSRoma2019 e l’innovazione tecnologica nei settori del diritto: l’intervista a Marco Martinelli

L’Intervista all’avv. Marco MArtinelli

Buongiorno Marco, grazie per essere qui con noi oggi. Come abbiamo recentemente annunciato, lo Studio Gianni, Origoni, Grippo, Cappelli & Partners è Innovation Legal Partner della II edizione del Social Football Summit. Partendo proprio da uno dei focus dell’evento, nell’era della digital transformation, oggi, che ruolo ricopre la figura professionale dell’avvocato?
L’innovazione digitale riveste oggi un ruolo centrale nel lavoro dell’avvocato, chiamato a sviluppare le competenze necessarie a rispondere alle esigenze provenienti da una nuova industria in piena crescita, legata al mondo della tecnologia e alle start-up, ma anche dai nuovi modelli di business e digitalizzazione adottati dall’industria, per così dire, “tradizionale”, in seguito all’espansione delle nuove tecnologie. In particolare, l’avvocato di oggi deve accompagnare al rigore tecnico e all’estrema competenza, anche una grande padronanza dei nuovi mezzi di comunicazione, maggior flessibilità e capacità di intuizione.

Perché lo Studio Gianni, Origoni, Grippo, Cappelli & Partners ha scelto di essere “Innovation Legal Partner” del Social Football Summit?
Lo Studio ha già da tempo colto la sfida rappresentata dall’innovazione tecnologica in tutti i settori del diritto, offrendo le competenze maturate dai propri professionisti al servizio del settore digitale e dell’entertainment. Anche il mondo dello sport e, in particolare, la football industry sono interessati da profonde trasformazioni legate all’innovazione tecnologica che determinano a loro volta la nascita di nuove questioni legali da affrontare nel più breve tempo possibile. In questa prospettiva, lo Studio, peraltro dotato di un focus team dedicato al diritto sportivo, è in grado di rispondere alle continue e peculiari esigenze emergenti in relazione alle predette trasformazioni. Gli eSports, quale vera e propria nuova frontiera dello sport, rappresentano certamente la sintesi privilegiata delle nuove questioni legali del diritto sportivo.

Quali sono le prossime sfide legali che il mercato degli eSports italiano dovrà affrontare?
La principale sfida per gli eSports, a livello internazionale ed italiano, è la necessaria regolamentazione del settore che dovrà porre un freno alla frammentazione e all’incertezza ad oggi vigenti al fine di garantire l’uniformità indispensabile per sviluppare appieno le enormi potenzialità di diffusione e di business raggiungibili dal relativo settore. Sotto questo profilo, un punto di partenza è l’apertura dell’UEFA e della FIGC al mondo degli eSports calcistici con la formazione delle selezioni nazionali che prenderanno parte a UEFA eEURO 2020, torneo e-sportivo parallelo agli europei di calcio. L’auspicio è che all’annuncio recentemente apparso sulla stampa di un’indagine promossa dal CONI sull’opportunità di riconoscere formalmente gli eSport segua al più presto un effettivo atto di inquadramento, quantomeno con riferimento a quelli in grado di dimostrare il rispetto dei valori olimpici.

A questo proposito, è già possibile immaginare come gli eSports potranno essere riconosciuti?
Sull’inquadramento degli eSports nell’ordinamento sportivo nazionale sono due le proposte allo studio: una prima, di più immediata realizzazione, vorrebbe che ciascuna federazione sportiva riconoscesse gli eSports ‘di competenza’
(ad esempio, la FIGC gli eSports calcistici, la FITA quelli di combattimento, la FIDS quelli di danza, ecc.). Tale opzione però rischierebbe di creare ulteriore frammentazione nel settore degli eSports, indebolendone peraltro la forza complessiva. Senza considerare il fatto che le Federazioni Sportive potrebbero non avere titolo a effettuare tale riconoscimento e che la larghissima parte degli eSports non è riconducibile a sport esistenti; una seconda proposta sarebbe, invece, quella di creare una Federazione Sportiva ad hoc sotto l’egida del CONI e, in attesa di un più ampio e diffuso riconoscimento degli eSports, anche a livello internazionale, inquadrarli come Disciplina Sportiva Associata, come già avvenuto per le altre discipline sportive relativamente ‘nuove’ (si pensi alla FIPT o alla FIPAP, rispettivamente, per la Palla Tamburello e per la Palla Pugno) o per quelle prive di una componente atletica preponderante (si pensi alla FSI per gli scacchi, alla FID per la dama ovvero alla FIGB per il bridge). Il tema si presenta alquanto ‘caldo’ e lo approfondiremo assieme a tutti i relatori il 21 novembre nel corso della giornata dedicata all’Innovation Football Summit.

Il calcio dal vostro punto di vista è ancora un mercato profittevole?
Il calcio è tutt’ora il cuore pulsante dell’industria sportiva europea ed italiana dell’intrattenimento,
un’insostituibile passione che lega milioni di persone nel mondo e che ha suscitato l’interesse di numerosi e diversi investitori a livello globale, dagli Stati Uniti alla Cina, passando per gli Emirati Arabi. In più, la tecnologia e l’innovazione stanno oggi trasformando il calcio ad una velocità mai vista prima, sia all’interno del rettangolo di gioco (basti pensare al VAR), che al suo esterno (una vera e propria rivoluzione tecnologica che ha investito gli stadi, i centri di allenamento, la raccolta ed elaborazione dei dati per l’analisi tecnica e tattica delle prestazioni, nonché per le attività di scouting dei giocatori).
Il fenomeno calcistico degli eSports si inserisce, dunque, nell’ambito di un settore in pieno fermento
ed evoluzione e può essere un ulteriore traino di sviluppo del calcio sia dentro che fuori dal campo in un rapporto di crescita simbiotica (come testimoniano i recenti investimenti effettuati da attori del mondo del calcio nel settore degli eSports).

Raccontaci tre motivi per partecipare al Social Football Summit.

  1.  Un ineguagliabile panel di esperti provenienti dal mando del calcio, della tecnologia, della comunicazione e, non ultimo, legale;
  2. Un’occasione di confronto unica  sull’evoluzione della football industry sotto l’influenza dell’innovazione tecnologica;
  3. Il grande sfondo rappresentato dalla Città di Roma, e dallo Stadio Olimpico in particolare, che dimostrano l’estrema importanza dell’evento, unico nel suo genere.

Ci vediamo a Roma per il #SFSRoma2019!