Stiamo vivendo il periodo storico in cui il calcio femminile diventerà sport professionistico
Il presidente FIGC femminile Mantovani insieme all’ex calciatrice Marta Carissimi hanno aperto un confronto sullo stato attuale del movimento
Nella prima parte di Summit tanto spazio alla discussione sul calcio femminile con i grandi protagonisti che stanno cambiando il movimento.
Nel panel “Women’s Football: gender balance and leadership” è intervenuto il presidente della FIGC femminile Ludovica Mantovani, ormai ospite fisso al Social Football Summit. Mantovani si è espressa con notevole ottimismo parlando del futuro del movimento.
“Stiamo aspettando DPCM per ricevere fondi. I contributi saranno per il 2020, 2021 e 2022 e ci permetteranno di fare certi investimenti”. Anche dal lato organizzativo le nuove regole imposte dalla federazione chiedono una professionalizzazione maggiore non solo delle figure tecniche.
“Il calcio femminile porta grandi valori a questo sport. Aspetti molto apprezzati anche dagli uomini.” #LudovicaMantovani #SFS20
— Social Football Summit (@SF_Summit) November 18, 2020
Ex calciatrice con più di 100 presenze in Nazionale, Marta Carissimi ha raccontato l’evoluzione contemporanea del calcio femminile individuando un momento preciso in cui ha intuito che le cose stessero cambiando.
Sempre la Carissimi ha poi ragionato sulla leadership nel calcio femminile, anche come vettore di emancipazione. Secondo la Carissimi per migliorare la qualità e determinare la crescita del settore non è per forza necessario avere all’interno solo figure femminili. L’idea deve essere quella della contaminazione anche con altri settori ma soprattutto con figure preparate per il proprio ruolo, non solo donne e uomini che hanno esclusivamente giocato a calcio.
Il grande passo verso il professionismo è dietro l’angolo.