Tebas: “Lo Stato deve incentivare fiscalmente gli investimenti privati nel calcio”

L’innovazione e la digitalizzazione dei processi produttivi sta crescendo grazie agli investimenti pubblici e privati, in un contesto di grande difficoltà dovuta alla Pandemia.

In questo panel inaugurale della terza giornata del Social Football Summit, Luca Pardo, Fondatore Studio Legale Ontier, modera questo panel.

L’attenzione si sposta sui processi di innovazione e digitalizzazione che in un contesto come quello che stiamo vivendo diventano sempre più fondamentali. “In questa situazione di emergenza stiamo vivendo una fase di cambiamento in ognuno di noi di come il digitale e l’innovazione possono cambiare la nostra vita, non solo adesso ma anche nel lungo periodo. Un impulso che viene anche da direttive europee su investimenti tecnologici. C’è, quindi, una chiara indicazione della politica che va nella direzione della trasformazione digitale“. dice Gian Paolo Manzella, Sottosegretario allo Sviluppo Economico.

Anche Almaviva sta spingendo l’evoluzione dei processi interni alla struttura oltre che accompagnare i proprio clienti. “Almaviva ha cominciato un processo di digitalizzazione già nel 2017. Abbiamo investito – spiega Antonio Amati, Direttore Generale Divisione IT Almaviva – sull’analisi dei dati con applicazione e soluzione legate in diversi settori, oltre che sulla customer experience. In questo contesto è aumentata anche la mole di lavoro per i nostri clienti, che ha portato ad una trasformazione digitale di alcuni processi che devono ancora raggiungere una fase di regime e pertanto ci sarà anche da lavorare nel prossimo futuro“.

Arriviamo quindi al mondo del calcio, che si sta legando sempre più alla tecnologia sotto molteplici aspetti. Dall’analisi delle performance fino alle attività digitali finalizzate al coinvolgimento della fanbase.

Come Lega in occasione della finale di Coppa Italia abbiamo virtualizzato gli spalti e questo ci ha permesso di dare maggiore visibilità non solo agli sponsor delle squadre ma anche a TIM, nostro title sponsor. Stiamo lavorando ancora per realizzare altre attività che ci permettano di rispondere a questo momento di crisi e cogliere il momento per aumentare il livello di digitalizzazione della Lega Serie A“, dice Lorenzo Dallari, Direttore Editoriale Lega Serie A.

Dopo la Serie A, ecco La Liga che è certamente uno degli esempi maggiormente virtuosi a livello di evoluzione digitale e tecnologica nel mondo del calcio. Ci spiega come è organizzata la struttura il Presidente Javier Tebas.

Come Liga abbiamo cominciato ad innovare e digitalizzare la nostra struttura nel 2014, quindi è un processo che parte da lontano. Abbiamo un dipartimento di tecnologico che conta circa 70 persone. In tutto abbiamo 128 persone che si occupa di tecnologia e circa 50 persone dislocate sui vari mercati. Questo per far capire che non è un processo che risponde al contesto attuale, ma piuttosto un processo che parte da lontano. Oggi la chiave dell’innovazione tecnologica è la digitalizzazione delle aziende. Dal 2015 La Liga ha un proprio OTT che è fondamentale. Ci avvaliamo di intelligenza artificiale per decidere gli orari delle partite, perchè sappiamo con circa 30 giorni di anticipo quanta gente andrà allo stadio o quanti telespettatori avremo, e tutto questo grazie all’utilizzo dell’intelligenza artificiale. In questa direzione è necessario non basarsi solo sulla tecnologia ma anche coinvolgere le persone“.

Come incentivare gli investimenti privati e fino a dove deve spingersi l’intervento pubblico?

Il settore pubblico – continua Tebas – deve rendersi conto che il calcio è un’industria da non sottovalutare nell’analisi del contesto economico. L’iniziativa privata credo sia fondamentale, oltre quella pubblica. Lo Stato non deve aiutare direttamente ma credo sia necessario che piuttosto incentivi fiscalmente gli investimenti privati, come per esempio ha fatto l’Italia. Nel vostro Paese il Decreto Crescita ha portato investimenti capaci di attrarre grandi campioni e sono sicuro che questo porterà dei benefici alla fiscalità nazionale. Non lo dico solo in ambito sportivo ma anche per tutto quello che ruota intorno allo sport, e al calcio nello specifico. Spero che la Spagna faccia lo stesso percorso intrapreso in Italia

Gasparini, Serie A: “Gli utenti non guardano la partita su un solo schermo”

Nel panel dedicato alle top leghe europee e alle loro strategie di fan engagement, si è parlato di come tutto, dalle piattaforme agli utenti sia mutato.

La Lega Serie A punta a diminuire sempre di più il gap digitale verso le altre top leghe e osservando le ultime attività in questo campo del massimo campionato italiano di calcio, i progressi sono parecchio visibili.

Giorgio Gasparini, il social e digital manager della Lega Serie A, è intervenuto al Social Football Summit per raccontarci l’esperienza dell’ultimo periodo e offrirci una visione verso il futuro.

“In questo periodo senza poter andare allo stadio, i tifosi sono affamati di calcio. In questa fase i video per intrattenere i fan sono fondamentali. Credo molto che le piattaforme siano molto importanti in una strategia digitale in questo momento”.

Gasparini ci ha raccontato come la Lega abbia intuito il cambiamento dei proprio tifosi e di come si stia organizzando di conseguenza anche a livello di internazionalizzazione per la comunicazione e le attività verso i differenti target.

Nel panel dedicato alle leghe di calcio nel primo giorno di Social Football Summit tra i top speaker Christophe Charmoille, Ligue 1  

“Grazie alle piattaforme digitali riceviamo molti feedback e informazioni dai fan e questo deve anche portare le leghe a cambiare approccio di comunicazione. Le persone non sono più ferme ad aspettare allo stadio il momento della partita, ma hanno ulteriori nuovi touchpoint che vanno sfruttati”.

Ma anche: “La concorrenza per chi fa narrazione è cambiata, ma più che cambiare la narrazione sono i club che devono cambiare e adeguarsi” In sintesi, il messaggio è quello di passare ad un altro approccio e mentalità. Senza sottovalutare gli asset di una lega, ovvero giocatori come Neymar, milenstone che per quanto riguarda la Ligue1 ha permesso di rompere tutte le kpi possibili e immaginabili sui social.

Al panel “Leaders of Engagement” anche Nina Tsimpouli, dell’area digital di Bundesliga che ha aperto il suo intervento così: “Il pubblico locale è diverso dagli altri, vuole davvero sapere tutto sui calciatori, anche da dove vengono e chi sono i membri della sua famiglia. Questo apre alle conversazioni su molte altre piattaforme e quindi alla creazione di nuovi format. Ora ad esempio ci siamo proiettati su una piattaforma come TikTok”.

Alfredo Bermejo, de LaLiga ha discusso della connessione del brand spagnolo col mondo grazie alla tecnologia.

La tecnologia se parliamo di piattaforme digitali permette un approccio scalabile dei fan, tifosi che nell’idea de LaLiga devono per forza essere sempre al centro. Le piattaforme tecnologiche permettono quindi di essere globali.

“La tecnologia ci aiuta a creare armonia con tutto l’ecosistema digitale de LaLiga. La parte di analisi ci permette di implementare strategie data driven e quindi di essere rilevanti e aumentare i nostri ricavi”.

Un altro spunto di discussione toccato a più riprese dalle varie leghe è stato sicuramente il posizionamento all’estero con una strategie pensata per un determinato territorio e accompagnata da brand del territorio di espansione internazionale del nome della propria lega.