Andrea Stramaccioni: “Io sui social per una questione di necessità”

La scelta dell’allenatore è dovuta a problemi con profili fake e notizie finte che iniziavano a girare da questi profili. Molti i particolari raccontati al #SFS20.

Nel panel “The Social Dilemma” Andrea Stramaccioni, coadiuvato dalla moderazione di Max Sardella e le domande di Giorgia Rossi, ha raccontato al Social Football Summit la recente esperienza social, un esempio molto particolare che può fare scuole per molti altri profili.

“Nel mio primo periodo di lavoro sono sorti molti profili fake ma con pochissimi follower, qui invece (in Iran, ndr) diventavano di circa 100 mila follower e qualsiasi dichiarazione diventava autorevole per alcuni giornalisti”.

Più che di volontà, la scelta di Stramaccioni è diventata quindi una scelta di necessità.

“Nella mia visione, per la mia professione un allenatore non necessariamente ha bisogno di un profilo social come allegato alla sua professione. Io sono dell’idea che ne parliamo anche troppo di calcio anche per obblighi con la stampa. Quindi l’allenatore ha più occasioni per mettere la faccia rispetto ad un giocatore. Dipende dalla funzione che si vuole percorrere e la funzione che si vuole avere”.

Stramaccioni ha anche raccontato nello specifico quanto successo nell’ultima esperienza iraniana: “L’avventura in Iran è una avventura iniziata con tanto entusiasmo ma anche iniziata male con una dirigenza che si è comportata male nei confronti del club e dei tifosi. In questo caso il mezzo social ha avuto una funzione dirompente e positiva. Ogni cosa poco chiara che avveniva attorno alla squadra veniva raccontata da un flusso di notizie da più parti e questo aiutava i tifosi a ricevere notizie vere”.

A proposito di social, Stramaccioni ha confessato che tornando indietro nel tempo, anche all’Inter non avrebbe aperto i suoi profili social, a conferma che l’apertura di Instagram dell’ultimo periodo è stata una necessita.

I social oggi sono l’ufficio stampa dei calciatori e degli allenatori, uno strumento che come sottolinea l’esperto Max Sardella devono esserci, devono essere la casa digitale di ognuno di noi, “Poi possono essere arredati da un grande designer come Fedez o Ferragni, oppure essere un monolocale ma comunque di proprietà”.

Panel 5 - Social Football Summit 2018

Social media e notizie: le nuove frontiere del giornalismo

Tempestiva e credibile, continuamente aggiornata e supportata da fonti autorevoli. L’informazione al giorno d’oggi si muove in un reticolo complesso ed ampissimo ed impone agli esperti del settore di guardare alla professione giornalistica da una prospettiva completamente nuova: quella della rete e dei social media. Velocità e attendibilità, il connubio non è dei più semplici: in passato si correva sul posto dell’evento per essere i primi sulla notizia, oggi si corre virtualmente per documentare i fatti rigorosamente online.

Dai blog ai social il passaggio è stato brevissimo: siamo di fronte ad un giornalismo aumentato, quello dove il “postare” ha preso il posto del “raccontare”, quello che prevede un linguaggio rapido, sintetico e lascia parlare direttamente le immagini. Foto e video diventano narrazione anche se spesso il filo che separa l’informazione dalle cosiddette “fake news” è molto sottile. E allora come difendersi dalle bufale? Come smascherarle? E soprattutto come trattare una notizia nell’era del citizen journalism?

Al “Social Football Summit” del 22 novembre Luca Marchetti, giornalista di Sky Sport 24, approfondirà tutti questi temi nel corso del panel dedicato a “Giornalismo sportivo, citizen journalism e fake news”. L’accento sarà posto in particolare sull’evoluzione della professione giornalistica, sempre più aperta, partecipativa e “comunitaria”, e sul ruolo dei social network che hanno ormai capovolto lo stato delle cose, soprattutto nel mondo dell’informazione.

Panel 9 - Social Media Soccer 2018

Brand strategy: quando la tattica non è solo in campo

Competitivi e vincenti, non solo sul rettangolo verde. Il calcio e i suoi protagonisti sono sempre di più al centro delle strategie di marketing dei più importanti top brand internazionali. Strategia è la parola chiave: il successo sportivo deve procedere di pari passo con la volontà delle più grandi aziende, italiane ed internazionali, d’ investire in questo settore. Considerato il vastissimo interesse dei tifosi, il calcio continua ad essere il vettore globale per eccellenza in termini di visibilità. Per questo è sempre più alto il numero di brand che intreccia le proprie attività a quelle delle società sportive.

Il 22 novembre all’ interno del Social Football Summit ci sarà un panel specifico: “Brand strategy nel calcio”, approfondimento a 360 gradi sulle attività di social media marketing realizzate da top brand, nel mondo del calcio, per sviluppare al meglio il loro business e mettendo in evidenza strategie, attività e risultati raggiunti.

All’interno della discussione sarà poi presentata una case history internazionale, quella di Heineken, sponsor della Champions League dal 1994 e che ha recentemente rinnovato la propria partnership fino al 2021 anche per l’Europa League e per la Supercoppa UEFA 2018, 2019 e 2020.

Panel 0 - Social Football Summit 2018

Social Football Summit e calciatori: la partita si gioca online

La partita che si gioca in campo e quella che va in scena fuori. Calciatori e social network, un binomio ormai indissolubile tanto che, ad oggi, sarebbe impossibile immaginare un giocatore sprovvisto di smartphone, pronto a documentare ogni istante della propria vita sportiva e privata. La celebrazione di un trofeo conquistato, l’esultanza dopo un gol, un’istantanea di una serata in famiglia o un video girato su qualche isola tropicale durante le vacanze estive. E ancora: hashtag che diventano virali, fotografie che raccolgono migliaia di like, stati d’animo sotto ai quali si sprecano i commenti dei fan.

Ma cosa c’è dietro a tutto questo? Uno studio approfondito e strategie mirate che hanno l’obiettivo di costruire attorno ai calciatori, agli allenatori e ai club una vera e propria “digital image”.

Nel corso del “Social Football Summit” saranno dunque i più grandi esperti di social media a raccontare e a svelare come nasce un post, perché si sceglie una foto piuttosto che un’altra, in che modo viene pensato un hashtag e quali contenuti si prediligono. Nel team di speakers del panel “Da calciatore ad influencer: gestione della digital image” il consulente di comunicazione, Andrea Saule, che cura i profili social di numerosi calciatori di serie A.

Sul palco anche Max Sardella, esperto di comunicazione digital e social media manager di sportivi del calibro di Alessandro Florenzi, centrocampista della Roma, Fabio Pisacane, difensore del Cagliari, e Stefano Sorrentino, portiere del Chievo Verona, e Christian Fasulo, terzo speaker del panel, che in questi ultimi due anni ha curato l’immagine digitale, tra gli altri, di Francesco Totti.

Spazio poi alle case-history italiane come Sampdoria, Parma e Cagliari, vere e proprie eccellenze digitali tra i club di serie A. Durante il panel “The italian way” il direttore marketing del club blucerchiato Marco Caroli, il responsabile della comunicazione dei crociati Nicolò Fabris e il social media manager della società sarda Simone Ariu, racconteranno le loro esperienze dirette e l’incredibile percorso di crescita che ha portato questi tre club non solo a risultati straordinari in termini di crescita ma anche ad un livello competitivo molto alto, tenendo testa alle big del campionato. Da esperto di strategie di social media e digital marketing, infine, anche l’analisi di Luca Pelini di Social Media Soccer.

Contenuti, iniziative, sondaggi, contest, premi. In una parola: coinvolgimento dei fan. Il panel “Contest, storytelling e fan engagement” approfondirà dunque il percorso che ha portato le società sportive a sfruttare tutte le potenzialità dei social network con l’obiettivo di ingaggiare un numero sempre maggiore di tifosi, in Italia come all’estero.

Dalle testimonianze italiane di Marco Canigiani, Marketing Manager della Ss Lazio, e di Danila Bavastro, Social Media Manager del Genoa Fc, a quella internazionale di Doruk Tufekci, Vice Marketing Manager del Galatasaray, il focus sarà incentrato su tutte le iniziative di coinvolgimento dei fan proposte dai club e sulle strategie di fidelizzazione.

Infine un approfondimento sulla serie B, con il panel “La serie B è social!” insieme a Francesco Vivacqua, rappresentante della Lega Serie B, e Gianfilippo Valentini, business developer di Go Project, volto a comprendere le dinamiche digitali che ruotano attorno a questa Lega, sempre più seguita in Italia e che può contare su una fetta importante di pubblico e naturalmente di followers.