Women in Football Leadership, la seconda puntata del Café dedicata al calcio femminile

Continua RoadToSFS21, il percorso di avvicinamento al Social Football Summit con una serie di eventi satellite

Dopo il debutto di mercoledì scorso con la prima puntata “1 anno di Pandemia: il recovery plan del calcio”, il format di live monotematiche Social Football Café continua con una puntata interamente dedicata al calcio femminile intitolata “Women in Football Leadership” che vedrà protagonista Rebecca Corsi vicepresidente del neopromosso Empoli FC e presidente della sezione femminile dei toscani, ovvero l’Empoli Ladies. Insieme a lei Francesca Buttara la responsabile relazioni istituzionali e comunicazione della Lega Pro oltre a Emanuela Perinetti di Sport Dots.

Da diversi anni il calcio femminile è in netta ascesa ed inizia ad affacciarsi sempre di più ad un pubblico più ampio. Nella stagione di Serie A che terminerà a breve sono stati infatti registrati gli indici più alti di ascolti in tv su Sky con le partite da record Juventus – Fiorentina che ha fatto registrare 135K spettatori medi e Milan – Juventus con 127K spettatori.

Un effetto a coda lunga cominciato con la spettacolare avventura della Nazionale femminile al Mondiale di Francia, un evento che in Italia ha attratto ben 24,4 milioni di spettatori in tv.

Anche i numeri del Report Calcio redatto da FIGC e PwC esprimono un segnalo positivo con l’aumento dei tesseramenti nel calcio femminile aumentato del 46,6% (passando da 18.854 a 27.644).

A coronare poi questa crescita graduale poi, c’è il passaggio allo status di professioniste per le atlete che avverrà dalla stagione 2022 – 2023.

Per approfondire queste e altre tematiche riguardanti il movimento del calcio femminile e i ruolo delle donne nel calcio, l’appuntamento è fissato per la seconda puntata del Social Football Café mercoledì 12 maggio dalle ore 14:30 alle 15.

cover Social Football Café 2021 con tazza di caffè

Per seguirà la live basterà collegarsi sull’account Facebook ufficiale di Social Football Summit e dei nostri media partner.

 

cover con Marcel Vulpis e Andrea Di Biase 1 anno di pandemia, recovery plan del calcio

1 anno di pandemia: il recovery plan del calcio

È cominciata la seconda stagione del Social Football Café con una discussione tra nuovi format per le competizioni, mancanza di liquidità dei club, nuovi business model e aiuti arrivati dalle istituzioni

A causa della pandemia globale l’anno appena trascorso ha concentrato al suo interno addirittura due stagioni sportive per quanto riguarda le maggiori competizioni nazionali di calcio, stravolgendo le abitudini dei tifosi ai quali non è più concessa la presenza allo stadio come misura per contenere il contagio

Quest’ultimo fattore, l’assenza del pubblico, più di altri ha fatto sprofondare i club di calcio in una crisi economica senza precedenti. Senza la possibilità di attingere alle tradizionali fonti di ricavo del ticketing e del matchday, i club si sono ritrovati privi di liquidità.

In questo scenario è andata in onda la prima puntata del Social Football Café intitolata proprio “1 anno di pandemia: il recovery plan del calcio”. Si tratta della seconda stagione del format organizzato da Social Media Soccer, dopo la prima edizione cominciata proprio ad aprile, durante il periodo di lockdown.

Nella prima puntata del percorso di live monotematiche e altri eventi satellite denominato “Road to SFS21” hanno partecipato il vicepresidente vicario di Lega Pro Marcel Vulpis, il senior partner di Calcio e Finanza Andrea Di Biase e Francesca Iannibelli di BIP.

Gli ospiti della prima puntata del Social Football Café si sono espressi su diverse questioni, dalla necessità di un nuovo format per le competizioni europee e nazionali, la mancanza di liquidità dei club che comporta ritardi nei pagamenti degli stipendi, ai nuovi business model per le squadre di calcio passando per quelle che sono state le misure adottate fino ad oggi da leghe, federazioni e governi per salvare questo sport.

“Un periodo di transizione dalla crisi ad una condizione normale che non è ancora finito. Tutti sono in crisi acuta, anche i club di Serie A. Ci sono tante società che non sono riuscite a pagare gli stipendi nonostante le deroghe ai regolamenti federali. Situazione ancora molto complicata che riguarda proprio la liquidità, ovvero la capacità di avere in cassa soldi per provvedere ai propri impegni”.

È questo il concetto che ha espresso all’inizio della puntata Andrea Di Biase di Calcio e Finanza.

“Il governo ha messo a disposizione i prestiti garantiti ai quali hanno fatto richiesta pochi club di serie A che hanno scelto di finanziarsi in maniere differenti. Quando finirà questa stagione servirà nuova cassa per finanziare la prossima. Se non ci si muove come organismo unico, ci saranno grandi rischi”.

Le parole di Di Biase fanno riferimento a quanto accaduto negli ultimi mesi ma soprattutto nelle ultime settimane in cui la discussione è stata caratterizzata dalla Superlega e dagli investimenti che sarebbero arrivati da un fondo di private equity dopo una parziale acquisizione della media company creata da Lega Serie A

“Il miliardo e 7 della media company avrebbe tamponato le esigenze di un anno dei club ma anche lì le società non sono state unite ma divise. Prima di riprogettare il modello di business, devono essere risolte le falle create dalla crisi. Purtroppo, ognuno lo vuole fare guardando ai propri interessi nel breve termine”.

Quindi, una delle idee emerse è quella di adottare una visione di insieme più orientata al medio periodo. Secondo il vicepresidente vicario della Lega Pro Marcel Vulpis invece, la priorità è tornare in tempi rapidi quantomeno al business model dell’era pre-Covid, quello incentrato sui ricavi da stadio e le sponsorizzazioni, perché azionisti e proprietari dei club stanno soffrendo troppo la crisi che ogni giorno grava sempre di più sulle loro spalle.

L’esempio calzante in questo senso è proprio la Lega Pro che a differenza di altre leghe e categorie maggiori, percepisce un valore minore nella vendita dei diritti audiovisivi.

“Per noi è centrale la riapertura degli stadi quanto prima. Biglietteria e sponsorizzazioni devono tornare ad essere le voci principali dei nostri club” ha ribadito Vulpis.

Lo stesso che ha evidenziato la necessità di far tornare centrale la figura del tifoso nella strategie delle aree marketing e comunicazione dei club.

Questo concetto ha attivato una domanda proveniente da uno spettatore della puntata. Fasce di prezzo dei biglietti per le partite che secondo gli ospiti saranno destinate a crescere in futuro, anziché ridursi.

“I prezzi dei biglietti saliranno. Secondo me sarà questa la tendenza futura, ovvero lo stadio come un luogo di privilegiati, perché le sponsorizzazioni si caricano nei propri impianti adibiti ai match di campionato e quindi i posti saranno destinati a sponsor e ai clienti con cui un club fa business, aumentando la cifra dei pochi posti disponibili per gli altri. Uno scenario che avverrà meno nelle leghe inferiori” ha spiegato Andrea Di Biase.

Una visione importante se si considera la voglia di tornare allo stadio di molti tifosi mista all’ansia di occupare un luogo affollato dopo il periodo post pandemico. In tutto ciò vanno prese in considerazione le misure restrittive necessarie almeno nella prima fase di rientro allo stadio.

Nel finale invece, si è discusso di aiuti da parte delle istituzioni e recovery plan. Qui Marcel Vulpis ha parlato della realtà che rappresenta da gennaio:

“Per quanto riguarda la Lega Pro stiamo chiedendo da due decreti una linea di rimborso per le spese obbligatorie che hanno avuto i club ad esempio con i tamponi, una linea da circa 10 milioni di euro.

Sempre sul tema della liquidità è stato attivato il fondo sostegno calcio partito fa FIGC e che ha coinvolto Lega B e Lega Pro con mutui di liquidità fino a 500.000 euro per quest’ultima lega. Poi c’è stato il credito di imposta sulle sponsorizzazioni nel 2020 e forse anche nel 2021, che rappresenta una possibile entrata di 90 milioni di euro. Per questo dico che gli interventi ci sono stati”.

Vulpis è intervenuto anche sul tema burocrazie italiana e recovery plan: “Noi siamo più lenti degli altri mercati, dobbiamo essere più attraenti e rapidi”.

Ma anche: “Se il calcio viene vissuto come un’industria, allora può anche essere logico che ci siano dei finanziamenti a carattere pubblico. Chiaramente devono avere una loro destinazione e deve esserci una certa progettualità.

Prossima puntata del Social Football Café mercoledì 12 maggio dalle 14:30 alle 15: Women in Football Leadership con grande spazio al movimento del calcio femminile insieme a Rebecca Corsi – Vicepresidente Empoli FC e Presidente Empoli Ladies, Francesca Buttara di Lega Pro ed Emanuela Perinetti di Sport Dots.

cover Social Football Café 2021 con tazza di caffè

A maggio torna il Social Football Café

Una serie di live monotematiche con gli esperti dell’industria del calcio

Il Social Football Summit, l’unico evento italiano sulla Football Industry, è già in fase di organizzazione della quarta edizione, in forma hybrid edition per l’appuntamento di novembre 2021. 

La novità di quest’anno sarà il “Road to SFS21”, una serie di format satellite e di avvicinamento al SFS.

Il primo format di questa serie di appuntamenti sarà la seconda stagione del Social Football Café, il ritrovo virtuale dove esperti della Football Industry si incontrano per fare “due chiacchiere”. SFC comincerà il 5 maggio con una live monotematica ogni mercoledì.

Il primo appuntamento è fissato alle 14:30 con una puntata dal titolo emblematico “1 anno di Pandemia: il recovery plan del Calcio”. Puntata dedicata ai piani dei club per rimediare ai danni economici causati dalla pandemia globale, l’analisi finanziaria del calcio e ovviamente ai nuovi format come la Champions League e il progetto Superlega. Gli ospiti della prima puntata saranno il vicepresidente vicario della Lega Pro Marcel Vulpis, il senior partner di Calcio e Finanza Andrea Di Biase e Francesca Iannibelli Marketing and Innovation Manager di BIP.

Per la seconda stagione è stato anche snellito il format con puntate da 30 minuti dalle 14,30 alle 15,00 ogni mercoledì.

Sarà possibile seguire le puntate del Social Football Café sul canale Facebook ufficiale di Social Football Summit, la stessa che ha ospitato l’edizione online del 2020.  

Calcio femminile, social media, community, sponsorship, insight, impatto sociale del calcio e innovazione tecnologica, questi saranno alcuni dei temi che affronteremo.     

Il Social Football Café è solo il primo progetto “Road to SFS21”.

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Tom Vechy Vecsernyes

Come collegare i fan con le star del calcio durante la pandemia. Conversazione con Tom Vechy Vecsernyes

Abbiamo intervistato il CEO di Seyu, la startup che grazie alla tecnologia ha trovato un modo per far sentire allo stadio i tifosi che per qualsiasi motivo non possono esserci

Ciao Tom, piacere di conoscerti e grazie per il tuo tempo.

Per iniziare a sciogliere il ghiaccio, vorrei che parlassi di quello che fa Seyu e da dove hai tratto l’ispirazione iniziale per avviare un progetto del genere. Sei un fan, ami lo sport?

Sì, sono un grande appassionato di sport. Il calcio fa parte della mia vita da quando avevo sette anni e per fortuna è rimasto tutto ancora invariato.

In Seyu aiutiamo i fan a connettersi con le star dello sport più amate e a mostrare il loro sostegno, la devozione che hanno verso il club grazie alle loro foto che arrivano da qualsiasi parte del mondo attraverso un canale-piattaforma-moderato (!). Tutto questo avviene in tempo reale durante gli eventi.

Dall’altra parte, aiutiamo chi possiede diritti commerciali e i club, ad attingere al potere di spesa dei fan che sono in remoto, oltre a estendere le possibilità di marketing e grazie alla raccolta dei dati dei fan.

La mia ispirazione iniziale e ancora oggi quella di Seyu, è che siamo in grado di fornire a milioni di fan una “seconda” alternativa per guardare una partita dal vivo allo stadio. Ci sono milioni di tifosi nel mondo che potrebbero non avere mai l’opportunità o i mezzi finanziari per viaggiare e andare alle partite della loro squadra, mentre i nostri partner con l’aiuto di Seyu forniscono loro un’esperienza euforica che rende i loro sentimenti di appartenenza ancora più forti.

Quindi Seyu unisce le star con i propri tifosi e la community che li segue. Come è cambiata allora l’attività di Seyu durante la pandemia, con gli stadi chiusi e senza manifestazioni sportive?

CD Leganés - Sevilla FC_Copa del Rey_giant screen_16.01.2021

Devo dire che siamo stati colpiti duramente, proprio come tutti gli altri immagino. Pensa che dovevamo debuttare in Bundesliga ad aprile, un passo enorme su cui abbiamo lavorato duramente per molti anni, ma poiché il campionato è stato fermato, la stessa sorte è toccata al nostro debutto.

Abbiamo fatto un respiro profondo e abbiamo ripensato a cosa fare, abbiamo adeguato il nostro modello di business (B2B2C) e ci siamo aperti al mercato globale.

Abbiamo pensato, perché no, la nostra soluzione può essere installata e gestita da remoto, in questo modo non dobbiamo viaggiare da nessuna parte, quindi possiamo fornire il nostro servizio nella Puskas Arena con la stessa facilità con cui potremmo farlo allo Stadio Olimpico.

Nel 2020 ci siamo assicurati grandi partnership, dandoci una portata globale e posizionandoci nel miglior modo possibile per la fase di restart dell’industria dello sport. Nella seconda metà del 2020 stavamo già ricevendo molta più attenzione da parte degli operatori del settore rispetto a prima e questa attenzione si è trasformata in reali opportunità di business per il 2021.

Negli ultimi quattro mesi abbiamo debuttato nel campionato di rugby britannico (Wasps – Vodafone), in EFL Championship (con lo Sheffield Wednesday), LaLiga (RC Celta, CD Leganés – Mercedes-Benz), basket tedesco (Löwen) e pallavolo italiano (NBV Verona) e siamo stati inseriti nella Top 3 dell’European Sponsorship Award (categoria ‹€ 1m).

Insomma, da una situazione di difficoltà ne avete trattò l’occasione per rilanciarsi meglio di prima, ma cosa vedi tra i rischi di un’attività come la tua, e più in generale delle startup che lavorano nel mondo dello sport?

Il rischio principale per le aziende innovative come Seyu, secondo me, è la mancanza di risorse nei club e nelle organizzazioni sportive, cosa che non permetterebbe a questi soggetti di avere la capacità di condurre alcune attività sulla strada della digitalizzazione, l’altro rischio sarebbe se Internet si chiudesse per sempre.

In Europa c’è poco coinvolgimento delle startup da parte delle società sportive, soprattutto in Italia secondo me. La gestione dell’esperienza utente viene ancora eseguita con metodi tradizionali. Lo pensi anche tu? Cosa bisogna fare per cambiare questa mentalità?

CD Leganés - Sevilla FC_Copa del Rey_16.01.2021

Credo che ci siano alcune grandi cose portate alla luce dai club italiani e ovviamente ci sono club con più “potenza di fuoco” quando si tratta di implementare modi innovativi per interagire con i propri fan. Ma questo vale in tutto il mondo. Penso che anche i club più piccoli abbiano un’opportunità unica, in base alle dimensioni della loro struttura, di superare alcuni dei grandi su alcuni fronti, semplicemente perché sono più agili, più facili da muovere come un giocatore veloce tra i lenti, molto più rapido dei difensori robusti in campo.

Ci sono molte soluzioni convenienti e finanziariamente vantaggiose sul mercato ora, come Seyu, che può aumentare immediatamente i loro ricavi e aiutarli a mantenere gli sponsor felici. Wasps rugby e CD Leganés hanno mostrato a Vodafone e Mercedes-Benz che possono portarli davanti ai loro fan anche con uno stadio chiuso. Seyu ha raggiunto finora col club spagnolo il numero di fan equivalente a sette partite sold-out allo stadio di Butarque. A proposito, siamo felici di collaborare anche con i club di Serie A e B, abbiamo appena ampliato la nostra squadra con un membro del team di lingua italiana.

Vorrei sentire la tua opinione sulla situazione attuale dell’industria sportiva. Cosa ne pensi se ti dico fan del futuro e fan engagement negli stadi in futuro? Quando sarà possibile, ovviamente.

Mi piacerebbe davvero andare a una partita in questo momento, mi manca così tanto.

Sono certo che l’industria sportiva dovrà imparare a far fronte al mondo cambiato. Sicuramente in futuro ci saranno nuove regole da rispettare negli stadi e ci saranno milioni di tifosi che ci penseranno due volte prima di entrare in uno stadio gremito.

La pandemia ha accelerato la necessità di digitalizzazione presso i dipartimenti commerciale e marketing dei club. Non vi è alcuna garanzia che in futuro non si verificherà un altro focolaio di virus. Nello sport le piattaforme commerciali digitali rappresentano solo l’8-9% di tutte le risorse commerciali, eppure nel 2020 sono stati spesi oltre 325 miliardi di dollari in pubblicità digitale a livello globale, si prevede che questo numero raggiungerà 389 miliardi di dollari nel 2021.

I fan del futuro saranno segmentati nell’arena digitale con offerte personalizzate nel momento più adatto della giornata attraverso i loro canali preferiti.

Potranno godersi le partite negli stadi (quando potranno viaggiare alle partite della loro squadra preferita) grazie all’atmosfera e godersi le partite a casa o nei pub tramite la realtà virtuale e tutte le altre esperienze di second screen mentre si è in contatto con altri fan in tutto il mondo.

Grazie Tom, hai offerto delle risposte molto interessanti. Il team del Social Football Summit ti augura un ottimo lavoro per questo 2021!

 

Spadafora: “Va investito tantissimo nello sport. Il sistema di governance nel calcio deve cambiare”.

Nel primo panel di discussione dell’evento dedicato all’industria del calcio, Spadafora e Orneli hanno espresso l’approccio del governo per la ripartenza.

Il Social Football Summit aveva fatto premesse decisamente diverse l’anno scorso, oltre a svolgersi in una location differente, quella dello Stadio Olimpico. Con queste dichiarazioni di Gianfilippo Valentini è iniziato il Social Football Summit, quest’anno in edizione completamente online.

Il founder di Go Project e Social Media Soccer ha posto a Paolo Orneli Assessore allo Sviluppo Economico, Commercio e Artigianato, Ricerca, Start-Up e Innovazione della Regione Lazio e l’assessore allo Sport e le Politiche Giovanili Vincenzo Spadafora, diversi quesiti interessanti sul futuro della Football Industry.

Tra le questioni da porre in agenda per il governo nazionale e locale, il sostenimento di tutto il movimento sportivo italiano e le idee per la ripartenza che dovrà essere attivata a breve per le aziende che lavorano nell’ecosistema sportivo. Oltre ovviamente, a una domanda che risentiremo spesso in questi giorni, ovvero come sfruttare l’innovazione come vettore di crescita di questo mondo.

“La pandemia ha rimesso in discussione tutto. La Regione Lazio farà la sua parte”, dice Paolo Orneli, riferendosi a una miriade di realtà che stanno vivendo una situazione drammatica. Il ministro ha anche parlato delle misure precedenti di oltre 5 milioni di euro per associazioni per pagare l’affitto e voucher per le famiglie per far svolgere in tranquillità le attività sportive ai figli. Un altro pezzo importante, oltre all’attivismo immediato, sarà quello di potenziare le iniziative che mettono in connessione innovazione e sport ma che lo facevano già prima. Startup Lazio, ad esempio, è il programma predisposto a questo per la Regione Lazio ha ricordato Orneli, anche perché nelle startup c’è una potenziale enorme.

Vincenzo Spadafora ha subito chiarito la posizione del governo in questo senso. Investire tantissimo in questa industria e nelle nuove tecnologie sarà la nostra missione. Si può infatti riassumere così l’intervento del ministro dello sport. Il ministro ha anche parlato di infrastrutture da rivedere e rinnovare, in una situazione di emergenza che porta a dover pensare e decidere molto più velocemente.

“Ci sono due elementi da non dimenticare. Il primo è arrivare a questo post pandemia vivi, il settore sta soffrendo tanto. Questo si potrà solo con grandi investimenti come ha già fatto il governo”.

Spadafora ha poi proseguito spiegando cosa va sicuramente cambiato.

“Anche il mondo del calcio deve imparare a ripensare sé stesso, così come tutto il mondo dello sport in generale. Questo mondo deve capire che è finita l’era in cui alcuni modelli andavano bene, devono cambiare i modelli di fruizioni e se ne devono ricreare altri che siano degni della parola industria. Senza personalismi ma con un occhio anche ai modelli stranieri, il sistema di governance va rivisto”.

Il ministro Spadafora ha poi concluso dicendo che probabilmente sono stati fatti degli errori ma sarebbe stato impossibile accogliere le idee di tutti senza un budget di investimenti illimitato.

Digital Marketing e Calcio: nasce il Social Football Summit

Via agli accrediti per partecipare al primo Meeting Italiano della Football Industry: il SOCIAL FOOTBALL SUMMIT. Per la prima volta, Roma ospiterà un evento di Digital Marketing condotto da un fil rouge d’eccezione: il calcio.

Cos’è Social Football Summit?

 

  • Una giornata di incontri social fuori dai social per analizzare le dinamiche interdipendenti dei rapporti tra tifosi, squadre, giocatori e sponsor.
  • Una serie di panel dedicati alla capacità dei player della football industry di essere influencer e protagonisti nel sistema dei social media.
  • Un evento di Digital Football Marketing trasversale, volto ad approfondire realtà di successo e a dare spazio alle start up innovative del settore.

La partecipazione di grandi speaker e di attive realtà di successo fornirà argomenti e case history su:

  • Il ruolo e le opportunità attraverso i canali digital e social per i principali player del mondo del calcio (club/allenatori/calciatori);
  • Le migliori strategie di social media marketing realizzate dai top brand che investono nel mondo del calcio;
  • Le più significative e originali iniziative di digital marketing e fan engagement attraverso le case history di alcuni top club ma anche di realtà minori della piramide calcistica italiana ed internazionale;

Social Football Summit rappresenta un’occasione irripetibile per tutti i professionisti ed appassionati. Vuole essere di spunto a chi lavora nello sport o lo pratica a livello amatoriale, a tutti coloro che lavorano nell’ambito del marketing e del digital, agli appassionati di social che sognano di farne una professione; a studenti e neolaureati; a giornalisti e blogger, a startup e imprese: sono invitati tutti coloro che sono impazienti di conoscere nel dettaglio le dinamiche che intervengono nel rapporto tra calcio e digital marketing.

Social Football Summit è organizzato da Social Media Soccer, la startup romana che analizza e studia attraverso una piattaforma innovativa ed un algoritmo proprietario le performance social di squadre e calciatori.